CAFASSE – Passato e presente si incontrano. La signora Teresa Remondino, per tutti Gina, di 102 anni di Cafasse, racconta gioie e paure del secolo scorso. Così mercoledì 16 ottobre Gina, classe 1922, ha aperto la propria abitazione a noi studenti della classe 2B.
Andrea, che è anche suo vicino di casa, insieme a Lara e Christopher, sono andati a farle visita e , approfittando della sua pazienza e simpatia, le hanno posto anche alcune domande.
Quali sono i suoi ricordi da bambina? Com’era la scuola?
<<Mi ricordo che quando andavo a scuola, mio papà mi aveva fatto una cartella di legno, a quei tempi c’era la miseria. I miei compagni erano abbastanza bravi. C’era un banco per due studenti:un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo che era accanto a me era un gran maleducato, allora il maestro lo tirava fuori dalla classe con tutto il banco trascinando anche me. I professori erano molto severi, mi ricordo che avevo un maestro che si chiamava Cipolla>>.
Come si viveva a quei tempi?
<<C’era poco da mangiare, solo polenta e cavoli fritti che però erano proprio buoni. Litigavamo sempre per chi dovesse mangiare la parte più croccante al fondo del paiolo. Mio fratello era molto goloso, gli piacevano i dolci, ma non potevamo permetterceli. A quei tempi però era diverso, ci conoscevamo tutti, eravamo amici, la gente era più buona>>.
Che lavoro faceva?
<<Ero un’ operaia, lavoravo in fabbrica alla Magnoli Tedeschi>>.
Guidava?
<<Si avevo una macchina: la 500, quelle di una volta>>.
Quando è arrivata la televisione, che canali guardava?
<<Non la guardavo molto c’erano pochi canali, ma mi piaceva tanto ballare ed ascoltare musica classica>>.
Com’erano le case?
<<Quando ero bambina al posto del pavimento c’era la terra, le piastrelle le hanno messe dopo. Non c’era la stufa ma il camino che serviva per scaldarci e ci cucinavamo sopra>>.
Noi oggi utilizziamo molti imballaggi e gettiamo via tanti rifiuti. Cosa utilizzavate al posto della plastica?
<<Quando ad esempio dovevamo comprare lo zucchero o la farina non c’erano i sacchetti confezionati di adesso, si andava in negozio dove la signora pesava lo zucchero e dava la quantità desiderata>>.
Avevate animali?
<<Sì, avevamo mucche e cani, il mio cane mi piaceva molto, ma purtroppo un giorno, dopo aver mangiato la sua zuppa, è morto d’infarto>>.
Come ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale?
<<Male. Ogni tanto c’erano i rastrellamenti , dovevamo sempre nascondere mio fratello. Lo nascondevamo nel sottotetto: spostavamo un paio di tegole, mettevamo la scala e lui si nascondeva.
Era tutto razionato, soprattutto la carne.
Avevamo poca roba, ma per fortuna nessuno dei nostri familiari è andato al campo di concentramento. Nonostante la povertà siamo stati fortunati>>.
Un caloroso ringraziamento va alla signora Gina che ci ha fatto riscoprire le tradizioni di una volta e ci ha fatto comprendere i cambiamenti che hanno trasformato il nostro paese.
Classe 2 B